Venerdi 31 gennaio 2024, il lungometraggio documentario di Giuseppe Schillaci ha ricevuto il prestigioso Grand Prix della Competizione Nazionale del Fipadoc di Biarritz, uno dei più importanti festival europei del documentario creativo.
Motivazione della Giuria:
Le immagini si congelano istantaneamente nel cranio: un corpo gigantesco, immobilizzato su un letto in una stanza minuscola di cui occupa quasi tutto lo spazio; una botola che si apre su un paniere utilizzato per calare una pizza che crolla sul pavimento; un gatto grigio-bianco che cerca il suo padrone tra le bottiglie di birra vuote. Sono immagini che provocano nello spettatore una complicata miscela di comicità e disperazione, amore e disgusto, il tipo di immagini inedite che ci aspettiamo dal cinema. Per mesi, Giuseppe Schillaci ha filmato il suo amico Sergio, tatuatore e pilastro di una comunità di ex punkers palermitani, più o meno danneggiati dalla vita, le cui vite rimangono unite. Un uomo enorme sotto tutti i punti di vista, con i suoi 250 chili e il suo amore incondizionato per i suoi amici e la sua ambivalente madre. Il film mostra il quartiere di Bosco Grande da un livello di marciapiede, con un punto di vista volutamente miope, che gli conferisce una rappresentazione particolarmente accurata dei margini sociali e culturali.